Memento Digitale

26 agosto 2016

Come sopravvivere alle Fake USB


Chiavette USB finte. Già. Esistono.
Non parlo delle chiavette modificate per friggervi i computer (nonostante esistano), e nemmeno di quelle pennette anonime spacciate per prodotti di marca.
Le Fake USB delle quali parlo sono quelle modificate per risultare molto più capienti di quanto siano in realtà.

Avete presente quando su Aliexpress/Ebay/Amazon Marketplace et similia troviamo una chiavetta USB da 64GB a 4€ (spedizione inclusa), e sembra troppo bello per essere vero? Appunto, non lo è.

Da quanto ho capito, l'inghippo è il seguente: vengono prese pennette con memory chip da 1 GB (se proprio siamo sfigati) a 16 GB (se invece siamo fortunelli) e ne viene modificato il firmware del controller chip, di modo che le pennette una volta inserite in un dispositivo vengano riconosciute con una capienza maggiore di quanto il memory chip invece non sia.

Pare esista anche la possibilità che controller chip di chiavette dalle grosse dimensioni vengano smontate da unità difettose e riciclate su pennette con memory chip di infime dimensioni.
Il risultato è che quella chiavetta da 128GB che avete pagato 15€ ed aspettato per un mese, in realtà è da 2GB.
Una differenza ragguardevole, direi.

E' facile accorgersi dell'inganno, ma alcuni non lo capiscono comunque.
In un primo momento la chiavetta sembra funzionare, ed il computer, anche riformattando la memoria, sembra confermare le dimensioni indicate dal venditore. Ma se proviamo a salvare molti files, una volta superata la reale capacità del chip di memoria andremo semplicemente a sovrascrivere i primi files salvati.
Questo accade perchè una volta riempiti tutti i settori di memoria realmente disponibili non vi sarà impedito di salvare nuovi files. Arrivati ai settori inesistenti, questi rimanderanno ai settori che già abbiamo utilizzato in precedenza, danneggiando i vecchi files (e tenendo buoni i files appena scritti).

Subdolamente, le icone dei files che sono stati sovrascritti saranno ancora presenti, con le loro belle indicazioni di peso, quindi saremo portati a credere che vada tutto bene. Se però provassimo ad aprire uno dei primi files salvati sulla pennetta, ci accorgeremmo che i files sono andati.

Se questo è il vostro caso, avete una Fake USB.
Per capire quale sia la reale capacità della pennetta potete usare diversi programmi: a me piace H2testw.
Inseriamo la nostra chiavetta sospetta, lanciamo il programma (come amministratore), selezioniamo la lingua inglese e premendo "Select target" andiamo a selezionare la nostra chiavetta.


Ora non ci resta che premere "Write + Verify", e lasciare che il programma lavori (a lungo) per noi. Più è grande la chiavetta e più lungo sarà il processo. Occhio, che questo processo spazzerà via qualsiasi cosa ci sia sulla chiavetta.

Una pennetta spacciatasi da 16 GB si è rivelata esser da 8 GB. Dopo più di un'ora.

A questo punto abbiamo 2 strade da poter seguire:
  • cercare di flashare il corretto Firmware, riportando la chiavetta alle sue realdi dimensioni
  • creare una partizione che includa i soli settori reali, e lasciare non formattati i settori farlocchi

La prima opzione è quella migliore, ma anche la più impervia. Dovremo provare ad identificare i chip della nostra pennetta, o aprendola, o usando programmi quali ChipGenius, che ci aiuteranno ad individuare VID e PID della nostra periferica farlocca.


Una volta trovati questi due valori, possiamo cercare su siti quali flashboot.ru il corrispettivo tool per flashare il giusto firmware, o provare il software che ChipGenius ci consiglia (in fondo allo screenshot qui sopra). Il vantaggio di questo metodo è che anche riformattando normalmente la chiavetta non verranno più visti i valori farlocchi, quindi se la vostra memoria è realmente da 8 GB vi verrà proposta la formattazione a 8 GB.
Come Esplora Risorse di Windows vedrà la finta chiavetta da 16 GB riflashata

Come la gestione disco di Windows vedrà la finta chiavetta da 16 GB riflashata

Il problema è che talvolta i manigoldi che producono le pennette contraffatte modificano anche VID e PID, rendendo molto difficile (se non impossibile) risalire al corretto tool da utilizzare, ma anche con i valori originali non è semplice capire che programma usare, in quanto ogni seriale ha la sua versione specifica del tool. Nel mio piccolo, solo 1 volta su 4 ho potuto riflashare il firmware corretto.

Nei restanti 3 casi nessun tool ha riconosciuto le periferiche, quindi ho dovuto percorrere l'altra strada, ovvero la formattazione parziale dello spazio realmente disponibile.
Per far ciò useremo MyDiskFix. Apriamo quindi il programma come amministratore, e selezioniamo la nostra pennetta.


Come Format Methods selezioniamo Low-Level, ed immettiamo il valore del numero di settori validi trovati in precedenza da H2testw (16039344 nel caso dei miei screenshot).
Premiamo START Format, ed attendiamo fiduciosi.
Dopo diversi minuti comparirà una finestra che ci consentirà di formattare solo i settori validi della pennetta, lasciando non partizionati tutti quelli farlocchi.
Come Esplora Risorse di Windows vedrà la finta chiavetta da 16 GB riformattata ad 8 GB

Come la gestione disco di Windows vedrà la finta chiavetta da 16 GB riformattata ad 8 GB

Come vedete anche questo metodo funziona, ma se andremo a formattare di nuovo la pennetta tramite esplora risorse, la dimensione tornerà quella farlocca, reintroducendo tutte le problematiche che volevamo evitarci.

In ogni caso, per fabbricare queste chiavette contraffatte non vengono usati chip di prima scelta (anzi, tutt'altro), quindi se anzichè buttare la chiavetta volete usarla per metterci qualche mp3 da legger sull'autoradio è un conto, ma se volete salvarci dei documenti lavorativi o le foto delle vacanze ripensateci: ormai con pochi euro si prendono chiavette USB 3.0 di marca.

20 agosto 2016

Le ultime partenze Juve arriverebbero in Champions?


Oggi rinizia la Serie A, con la Juventus che pronti-via ospita un Match Clou come Juventus-Fiorentina già il primo giorno della prima giornata.

A poche ore dall'inizio c'è ancora incertezza su chi scenderà in campo. Vedremo Mr. 90 Milioni Higuain, o in attesa che smaltisca qualche babbà di troppo scenderà in campo un altro manzo (ma solo di nome)? Il genietto Pjanic avrà riassorbito il colpo all'anca?
Quest'anno a Torino sono arrivati nomi importanti, ma altrettanto importante è ricordare che nell'ultimo biennio tante sono state le partenze pesanti.

Talmente pesanti (e talvolta dolorose), che potremmo quasi immaginare una formazione in grado di competere per la qualificazione alla prossima Champions League. O no?
Proviamoci.

Ovviamente nessun dubbio al timone, con il vulcanico Antonio Conte (0€) a guidar pacatamente la ciurma di ammutinati. Chi meglio di lui, partito il 15 luglio 2014, a preparazione estiva già iniziata?

Anche in porta non ci sono dubbi, con Marco Storari (0€) ancora in grado di dire la sua, come abbiamo visto l'ultimo anno, quando da Capitano ha riportato in A il Cagliari.

In difesa non ci sono state partenze pesantissime in questo biennio, ma volendo si trova qualche giocatore che in questa Serie A potrebbe dir la sua. Meglio quindi optare per una difesa a 3, anche se richiederebbe 3 buoni centrali.
Partiamo da sinistra, con El Pelado Martín Cáceres (0€) pronto più a sgroppare sulla fascia che a morder caviglie.
Al centro possiamo piazzare l'unico difensore centrale di un certo livello che abbiamo venduto in questi 2 anni (grazie Marotta!), ovvero Angelo Ogbonna (11m), mentre chiude il trittico della difesa il modesto (in tutti i sensi) Mauricio Isla (4m).

Il centrocampo è probabilmente il settore maggiormente colpito dal mercato in uscita di questi anni. Meglio per noi! Possiamo così pescare a piene mani nel talento, e schierare Arturo Vidal (37m) vertice basso a protezione della difesa, affiancato dal figliol (prodigo, s'intende) Paul Pogba (105m).
Sugli esterni liberiamo il talento con Kingsley Coman (30m) a sinistra e Roberto Pereyra (13m) a destra. Centrocampo forse leggero, ma con la palla tra i piedi che gli vuoi dire?

Anche in attacco abbiamo abbastanza scelta: Carlitos Tevez (6.5m) guida l'offensiva da sinistra, affiancato alla sua destra da promettente Domenico Berardi (10m) capace nel ruolo di ala, ma non per questo meno prolifico. Il ruolo di 9 spetta ad uno dei maggiori rimpianti del mercato bianconero, ovvero Alvaro Morata (30m), che dalla maglia perde il nero e torna a vestire blancos.

Chiude la formazione una panchina tutto sommato onesta, che ha in Padoin, Pepe e Llorente i profili più importanti.

E' chiaramente un gioco, ma questa formazione potrebbe davvero dire la sua in questa Serie A. Certo, probabilmente nella realtà sarebbe meglio schierare un 4-4-2 con due veri centrali di ruolo, ma questo è un gioco, quindi sticazzi.


Note: valutazioni prese da Transfermarkt.com, non ho considerato Cuadrado tra le uscite perchè tecnicamente era un prestito, ho considerato Coman perchè, pur essendo un prestito, il Bayern ha già espresso la volontà di riscattare il francesino (e vorrei vedere, visto il prestito a 7m).


19 agosto 2016

Come individuare la reale qualità audio di un MP3?

Quante volte vi è capitato di scaricare un MP3 320 kbps pensando di avere così il meglio che questo formato possa offrire, per sentirlo poi suonare in modo "sospetto"?
Beh, potreste non essere paranoici.

Come evidentemente non tutti sanno, l'MP3 è un formato lossy, il che significa che quando andiamo a comprimere un audio in MP3 perderemo delle informazioni che non riavremo indietro nemmeno decomprimendo di nuovo il file. Sono andate. Kaputt.

Sporadicamente capita che qualche intraprendente uploader all'oscuro di tutto ciò decida di prendere un album compresso a 128 kbps e lo ricodifichi a 320 kbps, perchè si sente un audiofilo, e quindi vuole solo la meglio qualità. Purtroppo così facendo immetterà merda su internet, che si diffonderà come un'epidemia.
Come abbiamo detto, le informazioni che l'MP3 taglia in fase di compressione sono perse, quindi ricodificare un file da 128 kbps a 320 kbps non serve a niente. Anzi, rischia di esser persin dannoso, perchè un file compresso viene ricompresso, aumentando il rischio di artefatti sonori.

Questi loschi figuri esistono (vuoi per ignoranza, vuoi per dolo), quindi dobbiamo imparare a difenderci.
Beninteso: personalmente preferisco ripparmi i CD che posseggo legalmente in MP3 a 320 kbps, ma talvolta quei disc(ol)i si vanno a ficcare chissà dove, e risulta quindi più pratico rivolgersi al vuvuvù.

Quindi come faccio a riconoscere un file farlocco, ne scarico 5 versioni diverse e tendo l'orecchio?!
Non per forza: in nostro soccorso arriva Spek (Acoustic Spectrum Analyser)un freeware disponibile per Linux, Windows e Mac che senza neanche il bisogno di esser installato ci darà un resoconto visivo delle frequenze in kHz utilizzate nel file audio, permettendoci di capire meglio cosa manca, e quindi qual è la vera qualità audio del nostro file.

Per capirne meglio il funzionamento, di seguito potete vedere l'analisi dello spettro acustico del medesimo file in 5 diverse compressioni:
  1. Formato WAV [Lossless, non compresso, de best]
  2. Formato MP3 a 320 kbps
  3. Formato MP3 a 192 kbps
  4. Formato MP3 a 128 kbps
  5. Formato MP3 prima compresso a 128 kbps, poi riconvertito a 320 kbps
1. Formato WAV non compresso

Come possiamo vedere, qui i suoni coprono tutto lo spettro, arrivando a toccare i 22 kHz. Questo è un WAV, non compresso, quindi suonerà esattamente come il CD.
Il file di esempio pesa 25.836 KB, per 2:30 di durata.


 2. Formato MP3 a 320 kbps

Questo qualitativamente è il migliore degli MP3 possibili (il meno compresso), ovvero a 320 kbps.
Ovviamente sarà anche il più pesante, in termini di spazio occupato su disco.
Qui iniziamo a vedere i primi tagli: è stato segato tutto il range che va dai 20 ai 22 kHz.
Il file esempio pesa 5.862 KB.


 3. Formato MP3 a 192 kbps

192 kbps. Il minimo del meglio, altrimenti detto "CD quality". 
Come abbiamo stradetto, l'MP3 è un formato lossy, quindi CD quality stocazzo.
Spesso è comunque il miglior compromesso tra qualità/dimensioni finali del file, anche a seconda del tipo di audio di partenza (aka se non vengono molto utilizzate le frequenze dai 19 ai 22 kHz).
Il file esempio pesa 3.518 KB.


 4. Formato MP3 a 128 kbps

Pessimo. Non fatelo. Sega tutto ciò che va oltre ai 16 kHz.
Veniva largamente usato ai tempi del 56k, agli albori del file sharing, quando per navigare in internet dovevi staccare il telefono e gli Hard Disk da 4 GB eran roba da ricchi.
Oggi non ha senso comprimere a questa qualità, se non per file parlati (tipo telefonate, o trasmissioni radiofoniche).
Il file esempio pesa 2.346 KB.


 5. Formato MP3 a 320 kbps. Falso.

A riprova di quanto ci siamo fin qui detti, ecco un bel MP3 a 320 kbps FALSO!
L'analisi dello spettro restituita è identica a quella del file a 128 kbps. Ed infatti questo era un MP3 a 128 kbps ricodificato a 320 kbps.
La qualità non migliora, aumenta solo il peso, che passa dai 2.346 KB del file a 128 kbps ai 5.862 KB del file a 320 kbps farlocco.
In sintesi, questo file avrà la qualità dell'MP3 a 128 kbps e il peso di quello a 320 kbps.
Non so, vi pare furbo?


Per un maggior colpo d'occhio, ecco tutti gli spettri in sequenza animata.

Va infine specificato che non esiste semplicemente l'"MP3", ci sono vari encoder MP3, che daranno risultati diversi, anche a parità di bitrate. A tal proposito vi invito a non usare Windows Media Player per rippare i vostri Cd, poichè comprime a cazzo, tagliando frequenze che non dovrebbe tagliare (anche a bitrate alti).

Per i miei MP3 di esempio questi sono i parametri utilizzati:
Encoder: LAME 3.99 MPEG-1 layer 3
Channels: joint stereo
Samplerate: 44100
Così, giusto per.

17 agosto 2016

L'insostenibile pesantezza di Now TV (ex Sky Online)


Grazie ad un cambio di operatore telefonico, qualche mese fa ho ricevuto in omaggio 12 mesi di Sky Online (ora Now TV).
In quel momento stavo prosciugando il pur incompleto catalogo Netflix, ma preso dalla curiosità ho dato una possibilità a questo Sky Online.
E qui iniziano i problemi…

Acchiappo il mio iPad Mini (JB), scarico l'App, la lancio…e la richiudo: l’app non supporta dispositivi Jailbroken. Evabè (x1).
Provo quindi a scaricare l’app su cellulare Android: scarico, lancio…e non c’è l’opzione per “castare” alla tv. Cosa dovrei fare, guardarmi i film sul cellulare? Evabè (x2), disinstallo.

Dopo un paio di mesi dalla mia prova, Sky Online si aggiorna, cambia grafica, cambia colori, cambia persino nome. La promessa è quella di diventare un reale competitor di Netflix, sembrano aver imparato la lezione.
Dai, ho ancora una decina di mesi omaggio, che faccio li butto? Riproviamoli, ‘sti competitor!
Riprendo il mio iPad Mini, e come l’ultima volta l’app non è compatibile con dispositivi Jailbroken. Ci sta.
Prendo un cell Android, cerco l’app sul Play Store…e non c’è.
Ma cazzo, come sarebbe? Sul play store trovo l’app versione UK, ma non quella italiana?! Mi informo, e capisco che l’app italiana è supportata solo da una decina di dispositivi Samsung, e da un Asus. Nel 2016. Ma come si fa?!

Mentre penso a quei poveretti che magari han pure pagato dei soldi per questo servizio, cerco in rete l’apk fornito da DeltaFox, internauta famoso per aver reso disponibile in passato le apk di Sky Go per dispositivi rooted (e non supportati).
Finita l’installazione lancio finalmente l’agognata app, per ritrovarmi in una sorta di interfaccia al sito web. Orribile. Inusabile. E ancora non si casta niente alle Smart TV (e nemmeno a Chromecast). Evabè (x3), disinstallo ed insulto.

Già, le Smart TV dicevamo, quelle con le app installabili. Ce ne sono di ogni, da Wuaki.tv a Flop.tv (tutta roba che non userò mai): vuoi vedere che per la mia LG c’è anche l’app Now TV? No. Non c’è.
Riconosco che il mio tentativo era un pochino pretenzioso, maccheccazzo, Netflix mi è preinstallato! Infinity lo posso installare, così come Premium Play, Mediaset on demand, Chili e persino RAI Replay o TIMvision! Insomma, c’è tutta la “concorrenza”, ma non Sky, in nessuna delle sue declinazioni! Più tardi scoprirò che l'app non esiste per nessuna Smart TV che non sia Samsung. Aridalle.

Un esempio delle app (che non userò mai) presenti sulla mia Smart TV. Per non sbagliare, Now TV non c'è.

Avendo da poco installato Windows 10, provo a cercare l'app sul Windows Store. Non c'è.
O meglio, non c'è in Italia, perchè l'app per Windows 10, in UK, c'è. Evabè (x4).

Mi rassegno: attacco il portatile alla tv via HDMI.
Diamo una possibilità al browser Edge, nuovo ritrovato della tecnica. Provo quindi a lanciarlo ed a loggarmi su Nowtv.it. Il sito mi chiede di registrare il dispositivo. Regisitriamo. Quando però provo a lanciare un episodio, il sito mi informa che la riproduzione con Edge non va. Mi consiglia Internet Explorer (si, il browser che Microsoft stessa ha abbandonato), perché si basa su Silverlight (si, anch’esso abbandonato da Microsoft). Evabè (x5).

Apro il vetusto Internet Explorer, mi loggo, e mi richiede di registrare il dispositivo. Ma se sono sullo stesso PC! Evidentemente registrano il browser e non il dispositivo. Evabè (x6), tanto posso registrarne fino a 4 (potendone però usare uno alla volta).

Voglio vedere Twin Peaks, perché me lo sono perso e mi sento ignorante. Cerco quindi “twin peaks” nel campo di ricerca del sito, e con mio stupore vedo che non è possibile cercare le serie tv, ma solo vedere TUTTI i video che contengono le parole cercate.
Per intenderci, se su Netflix (aridalle) cerco “Daredevil”, ottengo due risultati (due icone): uno è la serie tv autoprodotta, l’alto l’orribile film con Ben Affleck.

Il risultato della ricerca per "daredevil" su Netflix, con iPad Mini. 2 risultati.

Tappando sull’icona del telefilm si aprirà la scheda riassuntiva dell’opera (di default sulla prima stagione), dalla quale potrò poi lanciare l’episodio deisderato.
Se invece su Nowtv.it cerco “twin peaks”, ottengo 30 risultati, come da schermata down below.

Il risultato della ricerca per "twin peaks" su Now TV, con Chrome. 30 risultati.

Già, la ricerca non rimanda alla scheda della serie, c’è solo modo di trovare TUTTE le puntate di TUTTE le stagioni. Mischiate. 
Come visibile in screenshot, il secondo risultato non è la seconda puntata della prima stagione, bensì la prima puntata della seconda stagione, con tanto di anteprima spoiler. Evabè (x7).

Come chicca aggiuntiva, se lanciate una qualsiasi puntata si aprirà la pagina della serie tv (ma allora esiste!), preselezionata sull’ultima stagione disponibile (in questo caso la seconda). Lanciate la prima puntata della prima stagione di Twin Peaks? Si apre la pagina che in un riquadro vi fa vedere l’episodio, e sotto vi elenca le puntate della seconda stagione, con tanto di anteprima e riassunto. I nomi degli episodi poi possono trarre in inganno, perché se dopo aver lanciato la prima puntata della prima serie leggo “Twin Peaks Ep.2”, io stupidamente credo che si riferisca al secondo episodio della prima stagione, non al secondo episodio dell’ultima stagione disponibile! Che cazzata.

Non ce la faccio più, voglio solo lanciare l’episodio giusto, mettere a schermo intero, e vedere il tutto sulla Smart TV. Non puoi.
Già, perché Silverlight su Internet Explorer è in grado di impedire la riproduzione a schermo intero su monitor secondari. Bella merda.
Smadonnando, apro allora Chrome, il quale mi chiede di registrare il dispositivo (per la terza volta, sul medesimo pc). Provo a lanciare l’agognato episodio….e non va. Strafottutissimo Silverlight. Non so se sia un problema mio o di tutti, sta di fatto che ho risolto lanciando Chrome come amministratore. E FINALMENTE vedo il primo episodio della prima serie.

A 5 minuti dalla fine un bel banner si intromette per chiedermi di valutare l’episodio. Io non voglio valutare niente, non voglio che mi si rompano i coglioni mentre guardo un servizio a pagamento. Purtroppo non c’è modo di disabilitare questa richiesta di voto, quindi alla fine di ogni episodio comparirà il banner. Ogni-volta
Che poi, se proprio vuoi importunarmi, fallo negli ultimi 15-30 secondi, quando in genere ci sono i credits o la preview del prossimo episodio, non a 5 minuti dalla fine, quando la puntata è al suo climax!

Non sopporto i popup/banner nei servizi piarata, figurarsi in quelli a pagamento.

Dulcis in fundo, anche lasciando andare il video fino all’ultimo secondo, la riproduzione si fermerà sull'ultimo fotogramma disponibile, col risultato che il video non verrà mai registrato come “completato”, accumulando tutto quel che vedete in un menu chiamato “Lista iniziati”.
Se poi finito l'episodio 1 voleste vedere l'episodio 2, dovreste uscire dalla riproduzione a schermo intero, scrollare, lanciare il nuovo episodio e rimandare a schermo intero. Alla facciazza del binge watching.

Non l'ho fin qui accennato, ma Now TV non supporta l'HD. Non intendo il 4K, intendo proprio l'HD, quello base, il 720p. Si può solo scegliere se ricevere un flusso in qualità Standard (SD), o Ridotta (...).
L'impressione generale è di vedere un flusso in streaming online, peraltro per nulla leggero in termine di dati. Chi ha provato Netflix sa che anche con una pulciosissima ADSL 4 Mega la qualità visiva dei contenuti è spesso migliore di quelli trasmessi in TV normalmente, tanto da dimenticarsi che si sta guardando qualcosa in streaming. Ecco, con Now TV non succede.

Lo streaming nel 2016, secondo Sky.

Non riesco a pensare cos’altro si potrebbe far peggio. Davvero, anche sforzandomi di fare qualcosa di più brutto, non saprei cosa aggiungere. 
Peraltro nella versione UK del servizio so che è possibile usare Chromecast per mandare il flusso dati sulla TV/Monitor: perché nella versione italiana è stata tolta questa possibilità?!

Concludendo: ora ho visto Twin Peaks, ed ho visto un servizio lontano anni luce da Netflix, che non ha la minima voglia di assomigliare a Netflix (qualitativamente, non come contenuti) e che, a me che non ho scucito un centesimo, ha tolto la voglia di usarlo.

Chapeau, Sky!
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